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venerdì 30 ottobre 2015

Convegno Internazionale 2015

Nei giorni 12-13-14 Novembre 2015, come ogni anno, si svolgerà in convegno Internazionale di Riabilitazione Neurocognitiva.
Per tutte le informazioni di adesione e per il programma, consultate il sito: www.riabilitazioneneurocognitiva.it

giovedì 25 giugno 2015

L'ictus. Domanda di un paziente con emiplegia sinistra sull'irrigidimento dell'arto superiore.

Buonasera,
mi chiamo M., ho 45 anni e 5 mesi fa sono stato colpito da ictus a seguito di una emorragia cerebrale all'emisfero destro. Ho iniziato subito a fare fisioterapia e oggi riesco a fare anche diversi passi con il quadripode. 
Rimane il problema al braccio che non riesco a muovere ancora bene e che tende ad irrigidirsi. Durante la fisioterapia, quando sto sul lettino, pian piano ho imparato a rilassarlo, ma appena mi metto in piedi torna a piegarsi e irrigidirsi al gomito a alla mano. Come mai succede questo?


Salve M.,
il fatto di riuscire a modificare l'aumento del tono, quantomeno da supino, è già un elemento importante ai fini delle previsioni del recupero, perchè sicuramente implica il fatto che riesce a prestarvi attenzione, quindi a percepirlo e magari tramite il confronto con l'arto sano ad elaborare una rappresentazione adeguata per poterlo "rilassare".
Tenga presente che la posizione supina è quella meno complessa per il sistema (se consideriamo l'uomo come sistema funzionale) e quindi non deve stare attento a come organizzare il corpo e lo spazio per mantenere la posizione seduta, la stazione eretta o tanto più a come dover camminare.

lunedì 13 ottobre 2014

L'ictus: domanda di un paziente con emiplegia destra.

Buonasera,
da un anno e mezzo ho avuto un ictus che mi ha compromesso il lato destro del corpo.
Ho fatto fisioterapia durante la quale mi muovevano passivamente il braccio e la gamba e mi facevano fare esercizi per riattivare i muscoli. Nonostante abbia ripreso a camminare con una stampella, anche se in maniera disordinata e poco sicura, ho ancora difficoltà a usare il braccio. Essendo un insegnante di pianoforte, noto questa difficoltà soprattutto quando provo a portare la mano sui tasti. Oppure quando provo a spegnere l'interruttore della luce o a prendere un bicchiere quando mangio, mi sembra a un certo punto di avere come un blocco al gomito che non mi fa allungare il braccio e sforzo la spalla. A cosa può essere dovuta questa difficoltà? Eppure ho fatto tanta fisioterapia!

sabato 4 ottobre 2014

Domanda di un paziente: ha senso la Riabilitazione Neurocognitiva nella patologia dolorosa del rachide?

Buonasera,
ho 32 anni e da circa 6 anni soffro di lombosciatalgia per la presenza di protrusioni discali a livello D12-L1 e L4-L5. Fino a qualche tempo fa mi veniva il dolore alla parte lombare della schiena ma non era così limitante tanto da dovermi fermare. Bastava fare delle punture di Voltaren e Muscoril e il dolore mi passava piuttosto facilmente. 
Ho fatto recentemente una nuova risonanza dove non sono stati riscontrati peggioramenti significativi, ma da circa un paio di mesi il dolore sembra peggiorato e a volte si espande anche all'attaccatura della coscia. Quando mi prende, sento come una morsa sul fianco e sulla schiena. Mi sento tutta la schiena come un blocco, soprattutto quando cammino. 
Ho seria difficoltà a stare in piedi, mentre seduta va un po' meglio anche se il dolore si sente lo stesso. Addirittura, quando sto seduta mi sembra come di "cadere" sulla parte destra. 
Anche quando non ho dolore, chi mi guarda mentre cammino o quando sto seduta, mi dice che assumo una postura tutta storta. Ultimamente mi sono accorta che i farmaci non riescono a darmi più tanto sollievo come prima.
Pensa che un intervento di Riabilitazione Neurocognitiva possa essere utile al mio caso?

sabato 6 settembre 2014

Gruppo di lettura su A.R. Lurija presso l'Associazione Culturale Progetto Riabilitazione

Dal 24 settembre, con diversi appuntamenti, inizierà un gruppo di lettura del libro Una memoria prodigiosa. Viaggio tra i misteri del cervello umano di A.R. Lurija.

L'Associazione Culturale Progetto Riabilitazione, da anni promuove a Roma attività formative e momenti di confronto e studio inerenti la Riabilitazione Neurocognitiva.
Attraverso questo gruppo di lettura, si vuole creare uno spazio finalizzato allo scambio di idee e riflessioni riabilitative sui temi che emergeranno dalla lettura del testo.

Per il calendario completo delle date: www.progettoriabilitazione.it (> gruppo di lettura)

Per info contattare Roberta Montecolle:

- rmontecolle@gmail.com 
- 347.0385170




martedì 1 luglio 2014

Fino a quando è possibile il recupero dopo una lesione cerebrale?

Uno fra gli interrogativi più frequenti nell'ambito riabilitativo è quello relativo alla durata del recupero e della riabilitazione in seguito ad un danno cerebrale.
Un episodio vascolare, traumatico o di natura compressiva (pensiamo alle neoplasie) può determinare la morte di alcune cellule del tessuto nervoso, riducendone e/o alterandone l'attività nel suo complesso.
Questo potrà comportare una alterazione nel modo di attivare i processi cognitivi e quindi del comportamento (motorio e non).
 
In letteratura sono diverse le argomentazioni in merito ai tempi di recupero.
Ci sono autori che ritengono che il movimento non si manifesti prima dei sei mesi dall'evento lesivo, mentre altri sostengono invece che dopo un anno dalla lesione si sia ottenuto il massimo del recupero e quindi il trattamento riabilitativo diventi più una attività attraverso la quale mantenere quanto acquisito sino ad allora.

martedì 3 giugno 2014

Open Day Riabilitativo. Una giornata di laboratori esperienziali gratuiti, per approcciare alla Riabilitazione Neurocognitiva.

L’Associazione Culturale Progetto Riabilitazione all’interno dei suoi percorsi formativi propone l’Open Day Riabilitativo, una giornata caratterizzata da esperienze riabilitative interattive aperte agli studenti e ai terapisti, all’interno della quale verranno presentate delle tracce su cosa è e come può essere utilizzata la visione neurocognitiva della Riabilitazione.

L’Open Day avrà una durata di 3 ore e sarà suddiviso in un laboratorio esperienziale con un paziente e in momenti di esperienze di esercizio fra i partecipanti, cercando di correlare i riferimenti teorici con la pratica.

La finalità degli incontri è presentare la riabilitazione come un momento di ricerca e studio per sviluppare e promuovere un atteggiamento critico/costruttivo rispetto le attuali conoscenze del settore.

sabato 9 novembre 2013

Spunti di riflessione per il lettore dal libro "Autopoiesi e Cognizione - La realizzazione del vivente"

Stavo studiando il libro "Autopoiesi e Cognizione - La realizzazione del vivente" (Marsilio ed. 1985) di H.R. Maturana e F. Varela, due autori fondamentali della Teoria Sistemica e mi premeva mettere in evidenza un passo che secondo me ha spunti significativi in ambito riabilitativo:

[...] "Il comportamento (funzione) dipende dalla organizzazione anatomica (struttura) del sistema vivente, quindi anatomia e condotta non possono legittimamente essere separate e l'evoluzione del comportamento è l'evoluzione dell'anatomia e viceversa: l'anatomia fornisce la base per il comportamento e quindi per la sua variabilità; il comportamento fornisce il terreno per l'azione della selezione naturale e quindi per le trasformazioni anatomiche storiche dell'organismo." [...]

venerdì 20 settembre 2013

L'ictus. Domanda relativa ad un paziente con emiplegia sinistra.

Buonasera,
mio marito è stato colpito da un ictus ed ha riportato una paralisi di tutto il lato sinistro del corpo. Adesso si sta riprendendo, il braccio ancora non lo muove bene, ma riesce a camminare. Mentre cammina ho notato che gli si irrigidiscono gamba e braccio. Come mai? Inoltre sente dolore alla gamba e al braccio di sinistra. E' legato anche questo all'ictus? 

Salve,
quel fenomeno di “irrigidimento” di cui lei parla è un “comportamento” non volontario, definito irradiazione, manifestazione di una alterata riorganizzazione del movimento da parte del cervello in seguito ad un danno subito. Per fare riferimento alla terminologia medica, è uno degli aspetti di quello che il neurologo definisce come ipertono.