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venerdì 13 febbraio 2015

Di cosa mi occupo nello specifico? Semplici concetti per introdurre la Riabilitazione Neurocognitiva

Capita che alcuni pazienti, loro parenti, studenti unniversitari, mi chiedono: di cosa tratta la Riabilitazione Neurocognitiva? E' un tipo di riabilitazione particolare? Su cosa si basa? Su quali patologie può intervenire?
Ho provato a esporre alcuni concetti molto semplici per provare a rispondere in maniera chiara ai quesiti posti.
Ogni giorno la nostra vita è corredata da innumerevoli azioni, alcune più comuni, altre meno, per le quali muoviamo le diverse parti del nostro corpo, come camminare, scrivere, mangiare… Tranne che per attività particolari, ciò avviene senza la necessità di prestare attenzione, ad esempio, a ciò che percepiamo durante lo spostamento di una gamba o nel contatto della mano con un oggetto, ed è reso possibile grazie al nostro cervello che, in maniera non cosciente, integra le diverse informazioni provenienti dal corpo e dall’ambiente che ci circonda.

mercoledì 26 novembre 2014

Riabilitazione Neurocognitiva e lesione del legamento crociato anteriore. Domanda di un paziente.

Buongiorno,

2 anni fa ho subito un intervento di ricostruzione del crociato anteriore, successivamente al quale ho fatto molta fisioterapia per rimettermi in sesto. Ho cercato soprattutto di rinforzare la muscolatura con esercizi ed elettrostimolazione e ho fatto molto le pedane per l'equilibrio. 

Da qualche mese ho iniziato a sentire di nuovo una certa instabilità nel ginocchio. Lei pensa che un trattamento neurocognitivo possa essere indicato nel mio problema?

Salve,
forse spesso viene trascurato come anche le strutture legamentose siano ricche di recettori e quindi, nel suo caso specifico il legamento crociato anteriore, risulta essere a tutti gli effetti un organo di senso

sabato 12 novembre 2011

Perchè non solo la contrazione del muscolo?

La contrazione muscolare è solo un anello di una lunga catena di processi è non è l’unico problema conseguente ad una lesione sia essa a carico del cervello che di nervi periferici o di strutture ossee, muscolari e tendinee.
È uso comune pensare che si debba recuperare sempre la forza muscolare dopo una qualsiasi lesione. Proviamo a fare qualche esempio.
I pazienti con lesione al cervelletto possono presentare un tremore cosiddetto “intenzionale”, che compare nel momento in cui vanno a muoversi.
Oppure alcuni pazienti con lesione all’emisfero di sinistra possono presentare dei disturbi definiti aprassici e ad esempio non riescono a “selezionare” le giuste parti del corpo per fare un gesto apparendo così goffi, oppure non riescono ad eseguire un gesto dietro comando verbale, o ancora non riescono a raggiungere ed afferrare un oggetto per l’incapacità di trasformare le informazioni visive in informazioni relative al proprio corpo (trasformazione visivo-somestesica).