venerdì 13 febbraio 2015

Di cosa mi occupo nello specifico? Semplici concetti per introdurre la Riabilitazione Neurocognitiva

Capita che alcuni pazienti, loro parenti, studenti unniversitari, mi chiedono: di cosa tratta la Riabilitazione Neurocognitiva? E' un tipo di riabilitazione particolare? Su cosa si basa? Su quali patologie può intervenire?
Ho provato a esporre alcuni concetti molto semplici per provare a rispondere in maniera chiara ai quesiti posti.
Ogni giorno la nostra vita è corredata da innumerevoli azioni, alcune più comuni, altre meno, per le quali muoviamo le diverse parti del nostro corpo, come camminare, scrivere, mangiare… Tranne che per attività particolari, ciò avviene senza la necessità di prestare attenzione, ad esempio, a ciò che percepiamo durante lo spostamento di una gamba o nel contatto della mano con un oggetto, ed è reso possibile grazie al nostro cervello che, in maniera non cosciente, integra le diverse informazioni provenienti dal corpo e dall’ambiente che ci circonda.


Forse non tutti sanno che per poterci muovere abbiamo necessità di diverse informazioni! Ad esempio, se vogliamo andare a prendere una penna posta su un tavolo di fronte a noi per scrivere, dobbiamo localizzarla coi nostri occhi, percepire come sono posizionati il nostro corpo e il nostro braccio nello spazio e in relazione alla penna, avere l’intenzione e pianificare quei movimenti corretti per raggiungerla ed infine utilizzare quei muscoli nella maniera più appropriata per prenderla.

Oppure ancora, quando camminiamo è importante percepire dove stiamo direzionando il nostro piede, quali sono le caratteristiche del terreno dove si poggia il piede (se è duro, morbido, in pendenza, in piano), per poi poter mettere il peso su una gamba mentre spostiamo avanti quella opposta dando così luogo al ciclo del passo.
Come detto prima, a tutto ciò non dobbiamo pensare in maniera cosciente, ma se vi è mai capitato di camminare al buio, probabilmente vi verrà in mente che avete prestato attenzione a tutte queste cose!

Conseguentemente a lesioni del Sistema Nervoso (come ictus, lesioni midollari, sclerosi multipla, lesioni dei nervi periferici…) o dell’apparato osteo-muscolo-articolare (come fratture, lesioni dei legamenti, protesi di anca/ginocchio…), si verifica una alterazione del movimento e del modo di usare il nostro corpo per poterci muovere e per poter percepire correttamente. Questo avviene perché il cervello tenta di far trovare nuove soluzioni di movimento, che però sono “innaturali”.

Ad esempio, se ci fa male un ginocchio per una lesione al menisco, durante il cammino zoppicheremo. Infatti per poter camminare senza sentire dolore ci troveremo a mantenere disteso il ginocchio, ad irrigidire la muscolatura, ad innalzare il bacino quando dobbiamo spostare avanti la gamba per evitare di piegare il ginocchio, a poggiare per poco tempo il peso sulla gamba dolorante…

Essendo il movimento frutto di una organizzazione di diversi processi elaborati da parte del nostro cervello, ovvero i processi cognitivi (la percezione, l’attenzione, la memoria, il linguaggio, la rappresentazione del corpo, la visione…), la riabilitazione dovrà essere un momento attraverso il quale re-insegnare al paziente il modo corretto di percepire il proprio corpo, le relazioni con l’ambiente circostante, il modo di rappresentarsi un gesto, al fine di recuperare un movimento che si avvicini a quello fisiologico, naturale.

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