mercoledì 19 novembre 2014

Integrazione multisensoriale e patologia. Riflessioni.

Durante il Convegno Internazionale annuale di Riabilitazione Neurocognitiva è stata messa in luce l'importanza della integrazione multisensoriale, ovvero di quella che è una delle modalità attraverso la quale percepiamo e quindi conosciamo il mondo.
Per conoscere il nostro corpo, lo spazio e quindi la relazione del corpo col mondo, il nostro Sistema Nervoso ricorre ad integrare diverse informazioni (la vista, l'udito, la somestesi, il vestibolo...)derivanti dai nostri diversi organi di senso tenendo conto di criteri ben precisi. Raggiungere e manipolare un oggetto, localizzare il nostro telefono che squilla, capire il gusto di un cibo, sono solo alcune delle nostre esperienze multisensoriali. Il nostro movimento è legato alla integrazione (e non alla somma!) di più informazioni.
L'ipotesi avanzata è stata che alla base della patologia e quindi di fenomeni come il dolore, il cosiddetto "ipertono", l'alterata organizzazione spaziale e temporale del gesto, possa esserci una incapacità di integrare diverse informazioni per l'organizzazione dell'azione.

Questo rende necessario pensare ad esercizi che tengano sempre più conto della multisensorialità dell'azione, dell'intenzione e dell'aspetto emozionale. Ecco così che ancora una volta ci troviamo a sottolineare l'importanza della unità mente-corpo e di come solo utilizzando i nostri processi cognitivi sia possibile modificare il corpo, il movimento e di come attraverso il movimento e l'interazione corpo/mondo, sia possibile conoscere e quindi attivare la nostra "mente".
Per approfondimenti consiglio la lettura dei testi:

- Bruno N., Pavani F., Zampini M. (2010) La percezione multisensoriale. Il Mulino Itinerari
- Micah M. Murray, Mark T. Wallace (2012) The Neural Bases of Multisensory Processes (Frontiers in Neuroscience)


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